La nuova sede AVI – inaugurata solo due mesi fa – già conta numerosi eventi legati al vinile ma non solo risquotendo successo di pubblico e nuovi iscritti
Gli spazi di AVI , Associazione Vinile Italiana, sono infatti in continua trasformazione: all’interno si possono trovare nuomerosi dischi in vinile, quadri, apparecchi riproduttivi come stereo, mangiadischi, grammofoni a secondo dell’evento in corso. La sede AVI di via Washington a Milano, attiva da qualche mese, è dedicata al vinile, il principale argomento dell’associazione, ma anche all’arte e alla cultura come ad esempio il LOA – Laboratiorio Open Art – che organizza esposizioni di opere di artisti contemporanei.
Il vinile sta ritornando di moda, non solo per i grandi gruppi anni ’60 e ’70 ma anche per i nuovi artisti che, sempre più spesso, incidono anche su questo tipo di tecnologia. Il vinile è un supporto che stimola tutti e cinque i sensi e che richede attenzione, passione, ritmi lenti, ma che ripaga l’ascoltatore nostalgico o appassionato.
Il fenomeno addirittura ha coplito anche i giovanissimi che pur scaricando tracce digitali di vecchi successi dagli store online sul proprio smartphone ascoltano la musica tenendo in mano il 33 giri originale.
Personaggi diventati “grandi” hanno ripreso l’abitudine di tirare fuori i vecchi vinili che avevano da giovani, per farli risascoltare insieme a figli, ai loro amici, e chiunque abbia tale curiosità. AVI custodisce addirittura album originali e autografati.
Il culto, il gusto, l’amore del vinile stanno vivendo un ritorno di fiamma molto importante in questi ultimi anni. Nel primi sei mesi del 2017 i 33 e i 45 giri hanno fatturato il 9% del mercato discografico italiano, circa 5,3 milioni di euro, una crescita del 44% rispetto allo scorso anno.
A questo link si può apprezzare il progetto di “radiofonografo stereofonico RR126” di Pier Giacomo e Achille Castiglioni, prodotto da Brionvega nel 1965, donato dal meastro Gordini per ascoltare al meglio i nostri amati vinili.